mercoledì 10 giugno 2020

Velocità nella corrente storica del Futurismo: STEP #07

Filippo Tommaso Marinetti nel febbraio del 1909 celebra e preannuncia “una nuova bellezza” . È “la bellezza della velocità” che può essere identificata con un’automobile da corsa piuttosto che ora con i convogli di un treno proiettato lungo i binari e altre velocità legate alle nuove tecniche di spostamento dei primi decenni del ventesimo secolo.

Il mito della velocità viene identificato attraverso tutte le nuove macchine del Novecento, che suggeriscono al fondatore del Futurismo un immaginario ricchissimo di temi. Soggetti utili ad esaltare il dinamismo della vita moderna

L'ebbrezza per la velocità, per i nuovi mezzi di trasporto, per la “vita accelerata” rappresentano le visioni di un mondo nuovo. Sorgono allora opere come Sogno di motore di Sante Monachesi o Linee di velocità+forma+rumore di Giacomo Balla. Nel 1912 viene pubblicato il Manifesto letterario Futurista, nel quale i futuristi spiegano la rottura del canale di comunicazione col pubblico. Il futurismo contrappone al passato la civiltà della macchina e uno dei temi principali non può che essere la macchina stessa.

Per dare un esempio esterno alla corrente del futurismo, di grande importanza è l'opera di Giosuè Carducci "Inno a Satana" del 1863, nel quale egli celebra l'arrivo della locomotiva come trionfo della scienza.

Fonte: https://www.varesenews.it/2005/05/la-bellezza-della-velocita/275927/

In figura, Filippo Tommaso Marinetti

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Sintesi finale: STEP #24

Questo blog verte attorno all' idea , alle interpretazioni , ai limiti , ai cenni storici  e letterari della parola "velocità"...