Svariate sono le criticità legate alla velocità, ma ci tengo a trattarne due in particolare che ho scelto per i loro aspetti rispettivamente teorici e pratici legati al limite: la velocità della luce e i limiti di velocità.
In primo aspetto la velocità della luce è presa come limite fisico della assoluta che un corpo può possedere. Come mai? Per trovare una risposta si deve far ricorso ai postulati della relatività ristretta introdotti nel 1905 da Einstein: l'invarianza delle leggi della Fisica e l'invarianza della velocità della luce nel vuoto in tutti i sistemi inerziali. Essi esprimono l'impossibilità che esista un corpo che possieda una velocità maggiore a quella della luce, il che andrebbe incontro ad un paradosso secondo il quale si vedrebbe arrivare un oggetto in un determinato punto dello spazio prima di vederlo partire dalla posizione iniziale. La velocità della luce perciò definisce un limite alla velocità massima di un corpo.
In secondo aspetto i limiti legati alla velocità su strada impongono in senso legale un limite che coloro che possiedono un auto e una patente di non superare le velocità limite decise per la salute e la sicurezza dei guidatori e non. Se vengono superati si incorre in sanzioni predisposte per poter moderare le eventuali, e per altro nemmeno troppo rari, violazioni delle regole.
In figura, Albert Einstein
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